Giornata Internazionale per l'eliminazione della violezza contro le donne: insieme per spezzare il cerchio della violenza

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La mattinata di mercoledì 22 novembre ha visto l’IIS Primo Levi di Badia Polesine in prima linea in occasione della prossima Giornata internazionale per la eliminazione della violenza contro le donne. Gli studenti e le studentesse di entrambe le sedi dell’Istituto badiese sono stati coinvolti in incontri con l’autrice Alessia Pizzuti, che ha parlato del suo libro “L’eco della tua voce”. Per le classi del triennio della sede “E. Balzan” l’incontro si è svolto presso il Palazzetto dello Sport. La professoressa Antoniolli, referente delle attività culturali della sede, e le rappresentanti degli studenti Martina Canesella e Ilaria Zorzan, organizzatrici dell’evento, hanno introdotto agli studenti e alle studentesse l’autrice Alessia Pizzuti, testimone di una drammatica violenza domestica, che ha invitato i presenti a riflettere su questa realtà atroce, toccandoli profondamente da un punto di vista emotivo, senza mai lasciare spazio a descrizioni di violenze o a parole di odio. “Scrivere è stato un modo per comprendere cosa mi stava accadendo e cosa mi era accaduto - afferma l’autrice parlando del proprio romanzo autobiografico - Inoltre si è rivelato utile per individuare quelli che sono gli strascichi della violenza nella mia vita attuale, permettendomi di elaborarli e a superarli”. Nella narrazione del “L’eco della tua voce” la scrittrice condivide con i lettori la sua oscura esperienza, segnata dalle dinamiche della violenza, contrapposta di seguito alla luce della speranza che è riuscita a ritrovare. A tal proposito l’autrice ha spiegato ai ragazzi e alle ragazze che lo spiraglio di luce, a cui aggrapparsi quando tutto sembra perduto, possiamo essere noi stessi oppure una persona cara, oppure figure come psicologi o psichiatri, che possono riuscire a far emergere la forza necessaria per dire basta. Di notevole levatura le domande poste dalle studentesse e dagli studenti ad Alessia Pizzuti, alle quali l’autrice ha risposto con una cura sublime ed estrema delicatezza, raccontando dell’attuale rapporto con suo padre e con sua sorella, condividendo l’affettuoso ricordo della madre e del suo presente di mamma di due maschietti che cerca di crescere, con suo marito, nel rispetto dell’alterità. Per concludere la testimone ha ribadito ai giovani che è giunto il momento di rendersi consapevoli del fatto che loro stessi rappresentano quel futuro di rispetto verso cui tutti dobbiamo tendere; salutandoli li ha incoraggiati a non sottovalutare che “la nostra evoluzione non finisce mai”, e che quindi è possibile rompere il cerchio della violenza e del dolore e iniziare ad essere felici. Nella seconda parte della mattinata l’autrice ha incontrato le classi del triennio della sede “L. Einaudi” in aula magna, accolta dalla docente Cinzia Malachin, referente per la sede dei progetti culturali, e da Sebastiano Ranzi e Aurora Grandesso, rappresentanti degli studenti, dando anche a loro la possibilità di sentire parole di speranza e di comprensione, allo stesso tempo, per chi l’ha ferita e per chi l’ha aiutata a trovare la forza di iniziare una nuova vita, all’insegna dell’amore e della fiducia nel futuro. “Ascoltare la voce di chi ha vissuto esperienze così orribili – commenta il Dirigente Scolastico Amos Golinelli – è sempre molto impattante sui nostri studenti. A maggior ragione quando la testimone, come in questo caso, sa che non è indispensabile usare un linguaggio crudo per coinvolgere una platea. I nostri studenti e le nostre studentesse hanno dimostrato di aver colto l’importanza di momenti come questo, in cui poter riflettere su come una relazione d’amore possa trasformarsi in qualcosa di tossico e sbagliato, da cui bisogna trovare la forza di uscire. Come comunità educante non possiamo esimerci dall’importante compito che la società attuale ci affida: far riflettere i nostri ragazzi e le nostre ragazze sulla vita vera, spesso molto diversa dalla vita patinata dei social, con le sue insidie anche culturali, che bisogna conoscere per poterle cambiare e dare un altro colore al futuro.”

Harleen Kaur, 5AL

Lucia Sbrenna, 5AL

c.m.

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Pubblicato il 25-11-2023