Marco Rodari, in arte Pimpa: la guerra che uccide i bambini

Pimpa_2024Nell’ambito del progetto “Social Time” dell’IIS Primo Levi di Badia Polesine si è svolto l’incontro con Marco Rodari e gli studenti e alle studentesse delle classi degli indirizzi Linguistico, Scienze Applicate, Economico e Tecnico Chimico, nella mattinata di venerdì 2 febbraio. “Il Pimpa”, appartente all’associazione “Per far sorridere il cielo” ha parlato ai ragazzi dell’importante lavoro che svolge per i bambini costretti a vivere sotto i costanti bombardamenti della guerra, e delle sue esperienze vissute nelle zone di Gaza, Ucraina, Iran e Iraq da essa afflitte.
“La guerra è il fallimento dell’essere umano” ha detto con detto con forza Marco Rodari in un’esclamazione che ormai dovrebbe averci convinti tutti, ma che ancora colpisce forte. La guerra continua a distruggere la vita di migliaia di persone, famiglie, bambini. Rodari ha spiegato perché l’uccisione dei bambini sia il mezzo più potente e sfruttato per demoralizzare profondamente e demolire un Paese “spesso si pensa che la morte dei bambini, la distruzione di case e scuole siano danni collaterali, ma negli anni vissuti in questi contesti ho maturato la consapevolezza di quanto gli armamenti militari siano precisi: la guerra non sbaglia. E noi non lo abbiamo ancora capito. I bambini sono parte attiva dei conflitti, vengono uccisi perché lo si vuole.”. Le scuole vengono distrutte per impedire alle nuove generazione di formare un proprio pensiero, i figli vengono colpiti per costringere le famiglie a scappare. “In una guerra ci sono tre categorie di persone: chi le decide, chi le combatte e chi le subisce. Chi le decide lo fa per soldi o per smania di potere, non le combatte, né le subisce, ma resta in disparte”. Alla domanda su cosa possa fare ognuno di noi per contribuire, Rodari risponde di cominciare a pensare a chi mettiamo in mano il nostro talento. Lui ha scelto di valorizzare la sua capacità empatica di entrare in relazione con i bambini, cercando di accendere un sorriso e la speranza in chi ne è privato. “Ci sono stati momenti in cui anche io ho perso la speranza” - annuncia “Il Pimpa”- ma l’ho ritrovata nei sorrisi dei bambini, che dopo un pesante bombardamento hanno avuto ancora voglia di giocare con me. Vivere senza odiare lì dentro è un esempio di pace fortissimo. In quel momento la pace è rinata per un attimo a Gaza”. Alcuni ragazzi gli hanno chiesto come faccia a sostenere la paura di morire, e la risposta è stata “la paura è costante. Io non ho un coraggio speciale. Ogni giorno si rischia la pelle e di notte sento sempre le bombe. Ma il sorriso di un bimbo vale la vita”.
Lo scorso anno, mentre era in Ucraina, ha ricevuto la chiamata che gli comunicava la sua proclamazione da parte del Capo dello Stato come cavaliere dell’Ordine del merito della Repubblica italiana. “Ringrazio il Presidente – commenta Rodari – per aver avuto la sensibilità di capire che un clown può diventare cavaliere”. L’incontro è terminato con l’augurio di Marco Rodari agli studenti di fare nella proprio vita qualcosa che piace loro, in cui sono bravi e soprattutto che li porti ogni sera a pensare: “oggi ho fatto qualcosa di buono”, mettendo il bene al primo posto nella propria vita.
“Sono anni che Marco Rodari porta la sua esperienza ai nostri studenti e alle nostre studentesse – racconta il Dirigente Scolastico Amos Golinelli – e ogni volta riesce a toccarli profondamente. La forza e la convinzione con cui racconta ciò che vede e con cui descrive i sorrisi dei bambini, che comunque rischiano come lui la vita ogni attimo, serve in realtà da monito a tutti noi, facendoci riflettere sulle nostre scelte e sul nostro modo di intendere il nostro impegno civico.” 

Anna Pagliarulo, 5AL

c.m.

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Pubblicato il 04-02-2024